𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼-𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶?

Tutti noi ci siamo posti il seguente quesito: “cosa significa essere autorealizzati?”

Molti di noi pensano che realizzarsi sia uno stato derivante dall’avere: una nuova casa, una macchina più grande, un lavoro più prestigioso o la conquista di nuovi obiettivi materiali o immateriali.
In realtà non è così, perché una volta raggiunti questi sostituti di completezza, ne vorremo subito altri, ancora più grandi e ambiziosi. Inserendo la nostra realizzazione in questa dinamica, non saremo mai felici e non ci sentiremo mai auto-realizzati generando l’assenza di piacere nella vita.
E questo genera scontentezza. L’aumentare di questa sensazione col tempo finisce per alimentare nuove sensazioni, come la delusione, la depressione o l’invidia, causate da una sensazione di vuoto o dalla frustrazione.
La realizzazione è uno stato dell’𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒: è esclusivamente un fattore interiore, una scelta.
Bisogna lavorare sulla propria autostima e dobbiamo sviluppare la consapevolezza che abbiamo già tutto per essere completi, integri, perfetti.
Essere auto-realizzati significa riuscire a essere grati della propria quotidianità, significa sviluppare abilità molto importanti per affrontare gli imprevisti che la vita ci pone costantemente.
Gli studi dimostrano che esprimere e sperimentare la gratitudine aumenta la soddisfazione e felicità di chi la manifesta, così come vitalità, alimentando speranza ottimismo. Ed allo stesso tempo si contribuisce anche a ridurre i livelli di condizioni come depressione, ansia, invidia e stress legate al lavoro.
Quindi, il primo passo da compiere è iniziare a pensare in modo diverso, eliminando tutte le vecchie convinzioni. Pensiamo, agiamo e parliamo in modo del tutto nuovo dal solito, con positività, gentilezza e volontà di realizzare cose nuove e meravigliose.
Iniziamo con la felicità delle piccole cose: gustarsi un caffè, fare un bagno caldo, percorrere il tragitto per recarci al lavoro, oppure rallegrarsi alla sensazione di calore di un raggio di sole chi arriva a toccarci.
Dopodiché cerchiamo di seguire i seguenti punti per scoprire cosa significa essere di auto-realizzati:
1. 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖: quando sentiamo una mancanza, chiediamoci se ne abbiamo davvero bisogno, oppure è un semplice desiderio per il quale possiamo anche fare a meno;
2. 𝐺𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜: concentriamoci su ciò che abbiamo già fatto nel corso della nostra vita e non su cosa dobbiamo ancora fare;
3. 𝐸𝑣𝑖𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜: il paragone con gli altri ci induce a focalizzarci sulle nostre mancanze. Concentriamoci invece su ciò che abbiamo;
4. 𝐶𝑜𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜𝑐𝑖 𝑠𝑢 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒: per avere una vita felice bisogna saper riconoscere cosa è superfluo, dando importanza alle cose semplici ed essenziali;
5. 𝐴𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀: essere consapevoli dei propri punti di forza e dei propri difetti, ci permetterà di sviluppare uno spirito positivo e un senso di gratitudine che si riceve dalla vita.
La chiave della felicità è rendersi conto di essere vivi.
Pensiamo in grande, e spingiamoci oltre i limiti, facendo tutto ciò che è possibile.